Siamo corpi distorti con la necessità di ritrovarsi. Abbiamo bisogno di immagini e nuove visioni. In questo sincretismo tra costante perdita e assidua ricerca, ci serviamo del mito per riconoscere la realtà in cui viviamo, dei simboli per tracciarne una mappatura e degli archetipi come uno specchio, per comprendere noi stessi. I corpi si mescolano in maniera armoniosa, sensuale e onirica evocando il rito da un punto di vista carnale, più vicino al corpo, quello della danza.
Esiste un paese dove la danza e la musica fanno miracoli. Questa terra è il Salento, nella regione Puglia, nell’estremo sud/est d’Italia, dove da secoli risuonano i tamburi e le voci di donne. Canti d’amore, di lavoro e di guarigione, che raccontano i miti antichi e ancestrali, di amori impossibili, che accompagnano il duro lavoro nei campi di tabacco, dove si nasconde il pericolo del morso della tarantola.
La coreografa Maristella Martella approfondisce una ricerca coreutica e teatrale sulle danze del sud Italia e sulla loro messa in scena. Crea, sogna e incrocia passato e presente, classico e contemporaneo, elementi popolari del sud Italia con elementi del mondo mediterraneo, studia e accoglie nel suo orizzonte il Tarantismo e la magia misteriosa della trance.